preistoria e antichità / medioevo / età moderna / età contemporanea
Nello stato pontificio gli statuti comunali sopperiscono alla debolezza del potere centrale; citiamo D. Cecchi in "Economia e società — le Marche tra XV e XX sec. (1978): "data la tradizionale debolezza del potere centrale dello Stato Pontificio, è impossibile tracciare una storia amministrativa della Regione senza un’accurata e particolare ricerca della posizione giuridica di ogni città e paese nei confronti della Sede Apostolica, posizione per di più variante nel decorso degli anni per modificazioni successive. Si pensi - così conclude - che gli Statuti Comunali mantengono la loro validità sino al 1816: la qual cosa vuole dire che un reato era punito in un modo in un comune ed in un modo diverso in un altro, anche se le costituzioni pontificie ed i bandi generali dei governatori prelati cercavano di realizzare una legislazione civile e penale uniforme nel maggior modo possibile".
Tra il 1556 e il 1557 venne combattuta la "guerra del sale" tra lo Stato Pontificio, sotto papa Paolo IV, e la Spagna
L'Abruzzo settentrionale non fu esente dai saccheggi dei militari per il possesso delle rocche di difesa. La cittadina di Campli vicino Teramo, ben fortificata, fu espugnata con l'inganno di soldati marchigiani filopapalini nascosti dentro la città, che aprirono con l'inganno Porta San Giovanni (in zona Castelnuovo di Campli); i camplesi resistettero mentre le truppe francesi prepararono l'attacco a sorpresa, entrando a Campli. Il saccheggio fu grave, e nemmeno le chiese furono risparmiate, le donne violentate. Teramo dovette sopportare il peso di alloggiare le varie truppe spagnole e francesi che si presentavano, e che stazionavano.
In quei giorni anche la fortezza aragonese di Civitella del Tronto veniva cinta d'assedio da parte del francese duca di Guisa, generale di Enrico II di Francia, alleati con papa Paolo IV. L'attacco fu feroce, iniziato in aprile del 1557, ma la fortezza non venne espugnata, benché seriamente danneggiata. Il duca tolse l'assedio nel maggio e si ritirò ad Ancona (creando problemi anche a Offida) . Civitella ottenne dal Re di Spagna Filippo II l'elevazione a rango di Città, fu appellata "fidelissima", ottenne il restauro degli edifici a spese dell'erario, una fiera franca annua,la costruzione del regio castello e l'esenzione per 40 anni dal pagamento delle tasse per i cittadini e per i forestieri che avessero sposato una civitellese.
Nel 1586 papa Sisto V eleva Montalto al rango di Città, e sede di Diocesi e Provincia, oltre che centro dell'omonimo presidiato.
L’8 Febbraio 1797 i Francesi entrano ad Ancona, il 12 a Macerata e il 13 a Tolentino. il 28 Febbraio Ascoli, occupata l’anno precedente, viene dichiarata repubblicana e, conseguentemente, si decreta la fine di ogni autorità pontificia. La legge del 22 marzo 1798 divide le Marche in 3 dipartimenti tra cui quello del Tronto con capoluogo Fermo.
Il 2 Aprile 1808 le Marche venivano aggregate da Napoleone al Regno Italico e il 17 Maggio veniva decretata la soppressione del potere temporale del Pontefice; il dipartimento del Tronto veniva diviso in Distretti (Fermo, Ascoli e Camerino), in Cantoni, in Comuni.