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Cosa bere

Vino

Il vino é sempre stato presente sulle tavole di marchigiani e abruzzesi, mentre i vitigni hanno plasmato la forma e i colori delle colline.

Alcuni Comuni hanno aderito all'Associazione Città del Vino (che promuove il turismo eno-gastronomico): Colonnella, Controguerra, Corropoli, Notaresco, Offida, Ripatransone, Torano Nuovo

Esistono poi le Strade del Vino (disciplinate da una legge nazionale): Strada del Vino Rosso Piceno Superiore, Strada del vino Controguerra (Da Alba Adriatica per Colonnella verso Controguerra e Torano Nuovo), Strada del vino Colline del Ducato.

Vini D.O.C.G.

Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane (rosso) prodotto nella provincia di Teramo

Offida (bianco e rosso) prodotto nella provincia di Ascoli Piceno

Vini D.O.C.

Controguerra (Bianco anche nelle tipologie Frizzante, Spumante); Passito e Passito Annoso; Rosso anche nella versione Riserva e nelle tipologie Novello, Passito e Passito Annoso; con indicazione del vitigno: Chardonnay (Bianco); Malvasia (Bianco); Passerina (Bianco); Riesling (Bianco); Cabernet (Rosso anche nella versione Riserva); Ciliegiolo (Rosso anche nella versione Riserva); Merlot (Rosso anche nella versione Riserva); Pinot Nero (Rosso anche nella versione Riserva); Moscato Amabile (Bianco); prodotto nella provincia di Teramo

Montepulciano d'Abruzzo (Rosso anche nella versione Riserva) prodotto nelle province di Chieti, L'Aquila, Pescara e Teramo

Trebbiano d'Abruzzo (Bianco anche con eventuale menzione geografica aggiuntiva) prodotto nelle province di Chieti, L'Aquila, Pescara e Teramo

Cerasuolo d'Abruzzo (anche con eventuale menzione geografica aggiuntiva) prodotto nelle province di Chieti, L'Aquila, Pescara e Teramo

Falerio dei Colli Ascolani o Falerio prodotto nella provincia di Ascoli Piceno

Terre di Offida prodotto nella provincia di Ascoli Piceno

Rosso Piceno prodotto nelle province di Ancona, Ascoli Piceno e Macerata

 


Anice

L'anice stellato (illicium verum) é una pianta erbacea di origine orientale, l’anice verde deve il suo nome al termine greco anisos che significa “non uguale”, con riferimento alla temuta pianta di cicuta, simile ma differente per colore e dimensioni. La pianta dell’anice non supera i 50 centimetri di altezza e si caratterizza per i piccoli fiori bianchi riuniti in ombrelle che appaiono a fine giugno.
Nelle Marche l’anice è consumato e commercializzato già nel ‘700 e la sua coltivazione è molto diffusa in particolare nel Piceno. In questa zona, in particolare sui terreni argillosi e ben drenati dei calanchi di Castignano e Offida, l’esposizione soleggiata e le fresche correnti di aria che si creano permette nei decenni di selezionare un ecotipo di anice verde particolare, più ricco in profumo e in dolcezza, grazie alla straordinaria concentrazione di anetolo (il composto aromatico dell’anice e del finocchio) pari al 94%.
A Castignano, nel 1870 Silvio Meletti parte dalla tradizione locale della distillazione dell’anice (attività diffusa nelle famiglie locali) e la perfeziona, creando la ricetta dell’anisetta Meletti. Questa produzione rappresenta il principale sbocco commerciale dell’anice verde castignanese fino al 1948. In seguito, le alterne vicende aziendali e la sostituzione progressiva con un’altra varietà di anice hanno portato al declino della coltivazione a Castignano.
Oltre al liquore, noto anche come Mistral o Mistrà, l’anice è usato tradizionalmente per fare confetti e ciambelline dolci, per il cui impasto si utilizza farina, zucchero, olio e vino bianco. Classico l’utilizzo in tisana, come decotto e la trasformazione in latte di anice, che si ottiene pestando i semi e lasciandoli in infusione per 5 minuti nel latte bollente.
E' un Presidio Slow Food

 


Vino cotto

Detto anche vin brulé, é una bevanda alcoolica ottenuta dalla bollitura in pentoloni di rame e dalla fermentazione del mosto d'uva, fatto invecchiare in piccole botti di legno o in bottiglia. Questa pratica, che nell'antichità consentiva di aumentare il grado zuccherino del vino e quindi la sua conservabilità, sopravvive ancor oggi in qualche famiglia contadina, dove il vino cotto, oltre a rappresentare un legame tradizionale con il passato, costituisce anche la bevanda delle grandi occasioni come il matrimonio o la nascita di un figlio.

 


Mosto cotto

 


Vino Montonico

Dopo aver rischiato l’estinzione negli ultimi decenni, il montonico oggi è coltivato in appezzamenti per lo più familiari. La popolazione locale continua a festeggiarlo nella locale festa dell’uva e del vino che si tiene in ottobre nel centro storico di Bisenti, quando vengono fatti sfilare alcuni carri allegorici che raffigurano scene campestri legate appunto alla vendemmia.
Questo vino si produce nell'intero territorio del comune di Bisenti  e in parte del territorio di Cermignano (frazione Poggio delle Rose). con vitigni di provenienza al 100% Montonico; la sua coltivazione pare risalga al tempo dei Romani e ad essa é dedicata una festa popolare che aggrega cultura, folclore e tradizioni.

E' un Presidio SLow Food 


Gassosa o gazzosa
Spuma
Caffè del marinaio
Liquirizia
Genziana e altri liquori come centerbe, ratafià, allo zafferano.

MM-2024 PortoDeiPiceni da un'idea di Gianluca Paniccia.

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