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Santa Vittoria in Matenano

 

Sui resti di un castello longobardo sul colle Matenano che domina la dorsale tra le valli del Tenna e dell'Ete Vivo, intorno al 900 i monaci di Farfa decisero di erigere un monastero e di fortificare il borgo. 

Tali monaci, in fuga dai Saraceni, portarono con se' i resti della martire sabina Santa Vittoria (III sec.) che oggi sono conservati in un sarcofago in travertino all'interno della Collegiata di Santa Vittoria; nella stessa chiesa sono custoditi tele di Ghezzi (Predicazione di S.Giovanni Battista) e Ricci (Madonna del Rosario), la Croce stazionale in lamina d'argento, la Croce astile in rame dorato.

Del monastero, demolito nel 1771, sono rimasti il Cappellone (con funzione sepolcrale ricoperto di stucchi barocchi) e l'Oratorio degli Innocenti (con affreschi del '400) che fanno parte della chiesa della Resurrezione.

Da un arco ricavato nella Torre civica dell'abate Oderisio si accede al centro abitato; lungo corso Matteotti si trovano i palazzi Della Torre (XV sec.), Melis (XVI sec.) e Monti (XVIII sec,), oltre alla chiesa di S.Agostino (XIII sec. poi ristrutturata) .

Nei dintorni si trovano il Convento dei Cappuccini e la chiesa di S.Maria degli Angeli.

 

 


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