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La ceramica

Nel nostro territorio ci sono due località che si fregiano del titolo di " Città della ceramica" ossia di “affermata tradizione ceramica” riconosciute dal MISE – Ministero dello Sviluppo Economico.

 

La Ceramica di Castelli

L'arte castellana della ceramica risale alla seconda metà del secolo XIII e si é tramandata ininterrottamente fino ad oggi. 

Tra i ceramisti più noti si ricordano, a partire dal 1400, tali Nardo di Castelli, Renzo di Lanciano e suo figlio Polidoro, fondatori di una "scuola" da cui, fra gli altri, uscirono Tito, Orazio "il Vecchio" e Orazio "il Giovane" della famiglia Pompei. 

Dallo stile faentino, allora imperante, si affrancò Antonio Lolli che venne seguito dalla famiglia Grue, gloria della ceramica castellana.

Al capostipite Francesco seguirono il figlio Carlantonio (1655-1723), al quale si devono lo stile e la tavolozza caratteristici della famiglia e numerosi discendenti tra i quali Francescantonio (1686-1746) raggiunse la maggior fama. 

Ceramisti insigni furono anche Fedele Cappelletti (nato nel 1682, nipote e allievo di Carlantonio Grue), Giulio Cristofari (sec. XVII, famoso per aver costruito un organo con canne in maiolica e tastiere in ceramica, perfettamente funzionante); Carmine Gentile (nato nel 1679); Pierantonio Tiberi (nato nel 1716) e Gesualdo Fuina (1755-1822).

Quando altrove l'arte maiolicara era già in decadenza, qui essa giungeva al massimo sviluppo: a metà del '700 esistevano ben trentacinque fabbriche, la cui produzione veniva principalmente venduta, con notevoli profitti, alla fiere di Senigallia, di Fermo, di Loreto. 

Dalla seconda metà del '700 la produzione decadde, per varie ragioni (che suscitarono l'interesse degli economisti e politici, fra i quali Melchiorre Delfico), ma è sempre sopravvissuta con grande dignità e qualità, oggi incrementata con i giovani allievi dell'Istituto Statale d'Arte Ceramica (fondato nel 1906 ed intitolato Francescantonio Grue) e favorita da una rinnovata ricerca della qualità da parte di un pubblico sempre più vasto ed esigente, oltre che da una sempre più massiccia presenza di turisti.

Tra le produzioni locali si distinguono la maiolica artistica e il vasellame da cucina in terracotta; alcuni pezzi sono conservati in prestigiosi musei di tutto il mondo (Metropolitan di New York, British Museum di Londra, Ermitage a San Pietroburgo, Louvere a Parigi, etc. ).

Castelli ospita un Museo della Ceramica [ informazioni sul sito del Comune] che si trova nel convento cinquecentesco dei Frati Minori Osservanti. Il percorso museale comprende i vasi farmaceutici Orsini-Colonna, il Paliotto di Colledoro, ed una significativa documentazione delle varie dinastie di maiolicari. Il nucleo originario delle collezioni esposte appartiene alla Raccolta Civica promossa da Gian Carlo Polidori quando era direttore della Scuola d'Arte (anni 1930-1940) che é stato via via arricchiato da importanti depositi pubblici e di collezionisti privati, nonché da periodiche acquisizioni. 

La Ceramica di Ascoli Piceno


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