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Marcello Sgattoni e "Lu Malamente" 

La mostra intitolata "Lu Malamente" si svolgerà dal 17 luglio al 23 agosto (ingresso libero, dalle ore 18 alle 24); la sede espositiva sarà presso la Torre dei Gualtieri in Piazza Sacconi nel Paese Alto di S.Benedetto del Tronto.

L'esposizione si propone di coinvolgere la popolazione Sambenedettese a riappropriarsi del passato e delle proprie origini. Rappresenta inoltre l'occasione per far conoscere ai turisti le tradizioni della marineria locale anche in vista della prossima apertura del museo della civiltà marinara.

Il tema sviluppato dal maestro Marcello Sgattoni nella sua produzione artistica riafferma quanto il nostro mare è misteriosamente legato alla vita e all'origine della marineria sambenedettese. 

L'idea dell'artista si concretizza in una serie di personaggi, alcuni a grandezza naturale, altri a mezzo busto ed altri a misura ridotta, insieme a lancette, vele e gabbiani, che nei loro atteggiamenti personificano ed evocano le contraddizioni, i soprassalti e la fatica di vivere di una generazione a noi ormai lontana.

Sculture in terracotta policroma e barche con vele tipiche del secolo passato costituiranno la scenografia della mostra. L'iter si snoderà in una coreografia di vele, sculture e architetture, in cui predomina la verticalità dello spazio.

Nell'edificio del torrione saranno esposte le opere grafiche, indispensabili per comprendere pienamente la produzione artistica. I segni impressi nei bozzetti sono una incarnazione del pensiero del maestro che anticipa la realizzazione delle opere.

Breve biografia Marcello Sgattoni

Marcello Sgattoni nasce il 21 gennaio 1935 a San Benedetto del Tronto. E' il settimo di otto figli di una famiglia di agricoltori. Fin da piccolo sente il richiamo innato verso l'arte, diviene allievo del pittore Armando Marchegiani per dieci anni. E' Marchegiani che gli insegna l'abici del disegno ma, come lui stesso racconta, la vera Accademia sono stati la strada e il torrente Albula, quando l'acqua si poteva ancora bere e rigurgitava di rane e piccole anguille.

A vent'anni decide di trasferirsi in Lombardia, vive un breve ma intenso periodo a Milano, qui entra in contatto con gli ambienti artistici della giovane metropoli e con le avanguardie del momento che suscitano in lui il desiderio di ricercare nuovi mezzi espressivi.

Il dopo Milano è un percorso nuovo, libero dai pennelli, in cui la percezione prima e la certezza poi, della violenza perpetrata dall'uomo senza scrupoli sulla natura irrimediabilmente inquinata e della difficoltà dei rapporti umani in questa società, divengono i temi principali della sua poetica che ora si materializza attraverso imponenti sculture.

Sgattoni sente la necessità di isolarsi e inizia un lento ma costante distacco dalle manifestazioni ufficiali dell'arte fino a raggiungere negli ultimi anni il totale esilio.

Nel frattempo la sua arte si impossessa di nuove materie di comunicazione che vanno dalle zolle, al legno, alle pietre, alle fascine che modella insieme al ferro, al cemento, alla terracotta e ai mattoni.

 

autore..... Ufficio Stampa Marcello Sgattoni
fonte....... comunicato stampa Ufficio Stampa (vedi links utili)
data........ 26 giugno 2004
rif............ pnw4007
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