Menu

Comuni della provincia di Fermo

Altidona

Il paese, cinta da mura del XIV sec., si snoda lungo via Dante Alighieri, fino alla chiesa di Santa Maria e San Ciriaco, al cui interno sono conservate pregevoli opere di varie epoche, tra cui una pala d'altare di Vincenzo Pagani (intitolata "Madonna col Bambino, due Santi e il donatore").


Belmonte Piceno

Gli scavi archeologici hanno portato alla luce tombe di epoca picena in contrada Valle Ete, le quali testimoniano di un importante insediamento lungo le vie commerciali, divenuto poi castello feudale.

Nel centro del borgo, ampliato nel corso del XV sec. e dell'800, sorgono il palazzo comunale e la chiesa di S.Salvatore (XVIII sec.). 

Nei dintorni si trova la chiesetta di S.Simone, di architettura paleoromanica e la cui facciata é stata ricavata da una torre di vedetta. 


Campofilone 

Campofilone é sorta sulla riva destra dell'Aso nell'XI sec. attorno all'Abbazia benedettina di S.Bartolomeo Apostolo (ricostruita nell'800) e tuttora conserva la cinta muraria con le due porte di accesso (da Bora e Marina).

Nel territorio circostante vi sono i resti di un edificio del XV sec., chiamato "la castagna", dotato di torri merlate e creato come palombara o colombaia per l'allevamento dei piccioni, con una torre merlata in costruzione.

E' famosa per la produzione dei maccheroncini, pasta all'uovo tagliata a mano in finissimi fili, che in passato rappresentava un piatto di festa e un gradito oggetto di regalo.


Falerone

Sorta in epoca medievale a 433 metri sul livello del mare, Falerone conserva nel proprio territorio i resti della città romana di Falerio Picenus

Nel Parco Archeologico che sorge a Piane di Falerone restano le testimonianze ben conservate dell'anfiteatro, delle cisterne e del teatro della colonia fondata da Augusto nel I secolo a.C.; ulteriori reperti sono conservati presso il Museo Archeologico Comunale.

Nelle campagne circostanti sorgono le chiese romaniche di San Paolino e di Santa Margherita; nel borgo si possono ammirare la Loggia dei Mercanti (sec. XV) e la chiesa di San Fortunato (sec. XIII-XIV).

Fa parte del distretto produttivo del cappello ed un tipico prodotto locale é l'olio del Piantone di Falerone.


Fermo

Fermo sorge sulla sommità e lungo le pendici del Colle Sàbulo (o Girfalco) affacciato sul mare Adriatico, su un contrafforte che domina le valli del Tenna e dell'Ete.

Di origine preromana, Firmum Picenum fu colonia romana e a seguito delle guerre sociali i suoi abitanti, nel 90 a.C., ottennero il diritto alla cittadinanza. Di quell'epoca restano le cisterne, il teatro e numerosi reperti raccolti nel Museo Archeologico.  

Dopo la caduta di Roma e dopo un breve Ducato, i Franchi ne fecero la capitale della omonima Marca del regno longobardo e nell'825 l'imperatore Lotario vi fondò uno studium generale, promosso ad Università nel XIV sec.

In epoca sveva (1239-1266) Fermo acquisì la giurisdizione su una ottantina di "castelli".

Molti gli artisti che vi hanno lavorato (Jacobello del Fiore, Crivelli, Sansovino, Rubens) e numerosi i luoghi degni di nota tra cui la Cattedrale (sorta sui resti della basilica paleocristiana del V-VI sec.), le cisterne romane, l'anfiteatro, il Palazzo dei Priori, Palazzo Azzolino, Torre Matteucci, Piazza del Popolo, il Palazzo Apostolico, la Biblioteca, il Museo Archeologico, il teatro dell'Aquila.

Nel 2004 é stata istituita la nuova provincia di Fermo


Francavilla d'Ete

Il centro abitato più antico, di origine romana, sorse a metà strada tra Firmum e Urbs Salvia, su un contrafforte tra l'Ete Morto e il torrente Fusa. 

Nel 1130 il vescovo Liberto dona al conte Giberto di Ismidone le corti di Gualdrama e Monterone, che nel 1157 il vescovo Baligano cede ai fratelli, mantenendo per sé il castello di Francavilla. Nel 1385 il comune di Fermo lo vende al banchiere Ricciardo Cancellieri "de Pistoria". Il nome sembra indicare un castello a cui viene concesso il libero mercato, la "franchigia". 

Il castello di Francavilla subì anche un assalto da Carlo Malatesta, nel 1413, e venne rovinosamente colpito; ancora oggi possono ammirarsi tre dei sei torrioni ed una porta dell'antica struttura.

Nel centro storico sorgono le chiese di San Rocco (con affreschi attribuiti a Vincenzo Pagani) e di San Pietro (progettata nel XIX sec. da Giuseppe Sacconi).


Grottazzolina

I reperti trovati nel territorio comunale, tra cui una necropoli,  testimoniano la presenza di insediamenti della civiltà picena anche se il borgo venne fondato nel VIII-IX sec. dai monaci di Farfa, passò ai canonici di Fermo e nel 1213 venne infeudato da Innocenzo III al conte Azzolino d'Este (dal quale prese il nome attuale).

In centro sorgono il Palazzo Azzolino (XIII sec.), la chiesa di San Giovanni Battista (del XIII sec. ricostruita ex novo tra il 1684 e il 1725), il Palazzo Comunale, la chiesa Parrocchiale del Santissimo Sacramento o del Rosario (del XVIII sec. con decorazioni di Luigi Fontana) e il Teatro Comunale Ermete Novelli (del 1915)


Lapedona

Reperti di età picena e romana testimoniano la colonizzazione del luogo fin dall'antichità anche se il centro urbano fu costituito dai monaci Benedettini di Farfa intorno al 1000. Divenuto "castello" di Fermo, fu fortificato con mura e porte.

In centro si trovano il Palazzo Comunale (XVI sec.), la chiesa Parrocchiale di San Giacomo (XIV sec.) e la chiesa di San Nicolò (sec. XIV poi rifatta nei secoli successivi, con tele di Simone De Magistris e Giuseppe Ghezzi e soffitto ligneo dipinto del XVIII sec.).

Nel "Quartiere da Piedi" é situata la ex Collegiata dei santi Pietro e Lorenzo (XIII sec, poi ristrutturata nel XVIII sec.).

Fuori del centro abitato vi sono diverse chiesette romaniche: quella dei Santi Quirico e Giulitta (XI sec.), della Madonna Manù e di San Pietro. 


Magliano di Tenna

Il centro storico é protetto dalla cinta muraria del '300 e comprende sia la parrocchiale di San Gregorio, ricostruita nel XVIII sec. sui resti di un edificio farfense del quale conserva una cappella con affresco attribuito a Vincenzo Pagani sia la cappella della Madonna delle Grazie (XVIII sec.)


Massa Fermana

Importante centro specializzato nella produzione di cappelli e accessori per l'abbigliamento, l'accesso all'antico borgo, già castello dei Brunforte, avviene attraverso la trecentesca porta di Sant'Antonio, affiancata da edifici cinquecenteschi coronati da piani loggiati.

Importanti opere pittoriche sono conservate presso la Pinacoteca all'interno del Palazzo Comunale e presso la parrocchiale dei Santi Lorenzo, Silvestro e Rufino, dove si trova il primo polittico  "marchigiano" del 1468 di Carlo Crivelli, oltre che tavole di Vittore Crivelli e Sebastiano Ghezzi. 


Monsampietro Morico

La fondazione e l'attribuzione dei nomi ai due castelli di Monsampietro Morico e Sant'Elpidio Morico risalirebbe al 1061 allorquando tale Malugero Melo, figlio del conte delle Puglie Dragone Normanno, li dedicò ai figli avuti dalla moglie di nome Morica.

Essi seguirono poi la sorte di Fermo dal 1341 fino al periodo napoleonico; nel 1898 S.Elpidio Morico venne aggregato al comune di Monsampietro Morico.

Da visitare la chiesa romanica di San Paolo all'interno del cimitero e la chiesa parrocchiale della frazione in cui è conservato un trittico di Vittore Crivelli.


Montappone

Posto su un colle a circa 370 metri s.l.m., l'antico borgo conserva l'oratorio del SS. Sacramento con un portale trecentesco e affreschi del XVI sec. e la chiesa di S.Maria in Castello (con la tela "Madonna con bambino e santi" del Pomarancio sull'altare maggiore).

Montappone é famosa in tutta Italia per la confezione dei cappelli, essendo il centro più importante del distretto produttivo del fermano; presso la locale scuola media è ospitato il Museo del Cappello che documenta i sistemi e le attrezzature usate nel tempo per la produzione dei cappelli di paglia.


Monte Giberto

 


Montegiorgio

Montegiorgio, dall'epoca dei primi insediamenti piceni sino ai nostri giorni ha sempre svolto un ruolo centrale nella media valle del Tenna, come testimoniano i suoi edifici civili e sacri. 

Il nucleo storico, con le caratteristiche viuzze e le mura medievali si sviluppò su un colle nei pressi del monastero farfense di S.Maria in Georgio. 

L'attuale chiesa di San Francesco ha preso il posto dell'abbazia farfense ed é caratterizzata dal portale in pietra bianca d'Istria del 1325; nel fianco nord si apre la cappella "farfense" con affreschi del XV sec.; attualmente ospita il Museo della Civiltà Contadina.

Vi sono poi la chiesa romanico-gotica di San Giacomo, il portale in marmo (XIV sec.) della ex chiesa di Sant'Agostino, lo scalone d'ingresso al Palazzo Comunale decorato da Pio Panfili (1790), la Collegiata di San Giovanni affrescata da Luigi Fontana e il neoclassico Teatro (del 1878) decorato da Giovanni Picca. Nella chiesa di Sant'Andrea é conservata la tela "Madonna dell'Umiltà" del 1374 di Francescuccio Ghissi.

Importanti gare ippiche si svolgono all'ippodromo San Paolo, in frazione Piane.


Montegranaro

 


Monteleone di Fermo

 


Monte Rinaldo

 


Monterubbiano

 


Monte San Pietrangeli

 


Monte Urano

 


Monte Vidon Combatte

 


Monte Vidon Corrado

Posto su un colle a 429 metri s.l.m. Monte Vidon Corrado conserva resti di mura e torrioni dei secoli XIV e XV, oltre che case civili con decorazioni in cotto del medesimo periodo; la chiesa parrocchiale di San Vito Martire è del sec. XVIII.

Vi è nato (e ne è stato sindaco dal 1946 al 1956) l'artista Osvaldo Licini, al quale è stato dedicato un centro studi che periodicamente ospita mostre d'arte.


Montottone

 


Moresco

 


Ortezzano

 


Pedaso

 


Petritoli

 


Ponzano di Fermo

 


Porto San Giorgio

Nata come villaggio di pescatori e come sbocco sul mare della città di Fermo, Porto San Giorgio é divenuta autonoma nel 1801 ed é oggi un importante luogo di villeggiatura estiva, dotata di un moderno porto turistico ("L'Approdo"), tra i più grandi dell'Adriatico.

Abitata fin dall'epoca romana, la costa sabbiosa venne fortificata nell'XI secolo per difenderla dalle incursioni dei pirati turchi e venne dotata nel 1266 di una roccaforte (oggi detta Rocca Tiepolo),da Lorenzo Tiepolo, all'epoca podestà di Fermo e successivamente doge di Venezia; ancora oggi si distinguono un mastio, torri, merli guelfi e le due arcate che delimitavano la vasca navale con l'arsenale e i cantieri.  

Il centro cittadino é costituito da piazza S.Giorgio sulla quale si affacciano la chiesa di S.Giorgio del 1831 (che ospita la copia di un polittico di Carlo Crivelli oggi disperso presso vari musei), la Torre dell'Orologio e il Teatro Comunale "Vittorio Emanuele II" del 1817, arricchito dalle opere di Sigismondo Nardi.

Nella parte antica si trovano il settecentesco Palazzo Comunale, la chiesa del Suffragio del 1695 e i resti di un castello.

I viali del quartiere della Marina sono abbelliti da oleandri, pini e palme e da numerosi villini in stile liberty dei primi del '900; tra di essi si segnalano villa Pelagallo o Bonaparte (in quanto commissionata da Girolamo Bonaparte), Clarice, delle Rose e Rivafiorita.

In una valle verso l'interno si trova il Centro Neocatecumenale, con la avveniristica chiesa di forma circolare.

A luglio si svolge la tradizionale Festa del Mare con la "Padella gigante dell'Adriatico".

In campo sportivo, di ricca tradizione é l'attività della pallacanestro, sia per la Sangiorgese Basket che ha militato in serie A, sia per i tornei a livello nazionale e amatoriale che organizza.


Porto Sant'Elpidio

 


Rapagnano

 


Sant'Elpidio a Mare

 


Servigliano

 


Torre San Patrizio

All'interno della cinta muraria, cui si accede attraverso la Porta da Sole,  si conservano la piccola chiesa della Madonna delle Rose (XV sec.), il Palazzo Comunale, la chiesa neoclassica di San Salvatore (del 1773). Poco fuori sorge villa Zara, ove visse la scrittrice inglese Margaret Collier.


MM-2024 PortoDeiPiceni da un'idea di Gianluca Paniccia.

Segui le  note legali e la mappa del sito - Resta in contatto con  email -  facebook -  blog