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Prodotti agro-alimentari

In questa pagina raccogliamo alcuni prodotti alimentari tipici oppure caratteristici della nostra zona, le cui modalità di preparazione sono spesso custodite e tramandate nell'ambito delle famiglie (di padre in figlio, di madre in figlia). 

E' quindi possibile trovare prodotti con lo stesso nome ma preparati in modo differente. 

I forestieri possono degustare tali specialità nelle trattorie o nelle sagre paesane e più raramente possono cercarle tra i prodotti industriali in vendita nei negozi o su internet

La Comunità Europea ha emanato dei provvedimenti (regolamenti) che tutelano le produzioni agroalimentari, nel rispetto del consumatore, delle tradizioni locali e dello sviluppo del territorio d’origine. Così ha predisposto un unico sistema di tutela dei prodotti tipici, sia all’interno dell’Unione stessa, sia in campo internazionale, che permette al consumatore di riconoscere in modo chiaro e semplice un prodotto tipico attraverso dei marchi di tutela.

A riconoscimento delle culture e tradizioni locali, la Comunità Europea ha emanato tre livelli di tutela dei prodotti tipici:

DOP

La Denominazione d’Origine Protetta (DOP) identifica un prodotto la cui produzione, trasformazione ed elaborazione devono aver luogo in un’area geografica determinata, dove assume caratteri peculiari dovuti a condizioni ambientali e/o a una perizia riconosciuta e constatata. La denominazione tutelata dalla DOP è garantita dalla Comunità Europea: nessuno può utilizzarla per il proprio prodotto se non rispetta le regole del Disciplinare di produzione approvato dalla Comunità stessa.

IGP

L’Indicazione Geografica Protetta (IGP) identifica un prodotto il cui legame con il territorio è presente in almeno uno degli stadi della produzione, della trasformazione o dell’elaborazione del prodotto stesso. Inoltre, per ottenere il riconoscimento, il prodotto deve godere di una certa fama. La denominazione tutelata dalla IGP è garantita dalla Comunità Europea: nessuno può utilizzarla per il proprio prodotto se non rispetta le regole del Disciplinare di produzione approvato dalla Comunità stessa.

STG

Una Specialità Tradizionale Garantita (STG) non fa riferimento a un’origine ma ha per oggetto quello di valorizzare una composizione tradizionale del prodotto o un metodo di produzione tradizionale. Un prodotto denominato con il marchio STG deve rispettare il regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea.

Dopo il varo di questa suddivisione, l’agricoltura italiana dovette comunque affrontare lo scenario della politica agricola dell’Unione Europea confrontandosi in condizioni nettamente svantaggiate. L’agricoltura moderna, estremamente indirizzata verso la meccanizzazione, richiede estensioni di terreno pianeggiante che in Italia difettano, sia per la configurazione naturale orografica, sia per l’antropizzazione spinta del territorio. Inoltre, i prodotti italiani di nicchia non trovavano spazio. Le produzioni limitate in termini quantitativi e relative ad aree territoriali molto ristrette, tali da non giustificare una D.O.P. o una I.G.P., incontravano molte riserve all’Unione Europea, la quale temeva che si confondessero.

PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI (P.A.T.)

Per reagire a questa situazione il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali decise nel 2000 di salvaguardare i settori di nicchia, valorizzando i prodotti agricoli o dell’allevamento che venivano lavorati secondo antiche ricette attraverso una specifica etichetta. I Prodotti Agroalimentari Tradizionali (P.A.T.), dunque, sono una cosa tutta italiana, l’ultima categoria di alimenti abbinata a una politica di qualità nel campo agro-alimentare. Rispecchiano nuove esigenze e tendenze da parte sia dei consumatori, sia dei piccoli produttori locali. Il “sistema” dei prodotti tradizionali è regolamentato dal D.M. del 18 luglio 2000 pubblicato nel supplemento originario n. 130 della Gazzetta ufficiale n. 194 del 21 agosto 2000 “Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali”. Il ministero, però, rinunciò a un ruolo attivo nell’iniziativa, delegando il compito alle Regioni e conservando solo un ruolo ufficiale. Per prodotti tradizionali, si intendono quelle produzioni e beni agroalimentari a carattere di tipicità, con caratteristiche tradizionali, le cui procedure nelle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura, risultano consolidate dal tempo. Il requisito per essere riconosciuti come P.A.T. è quello di essere “ottenuti con metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo, omogenei per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni”. I P.A.T. sono prodotti inclusi in un apposito elenco, predisposto dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali con la collaborazione delle Regioni. La lista viene regolarmente aggiornata sulla base della compilazione di schede tecniche che identificano i nuovi prodotti. Sono esaminate, per l’individuazione: la descrizione delle caratteristiche salienti, le metodologie della lavorazione, la conservazione, la stagionatura.

Presidi Slow Food

L’associazione Slow Food, che concorre alla tutela e al rilancio di produzioni tradizionali, artigiane e a rischio di scomparsa. I Presidi sostengono le piccole produzioni eccellenti che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano mestieri e tecniche di lavorazione tradizionali, salvano dall’estinzione razze autoctone e antiche varietà. I Presidi coinvolgono direttamente i produttori, offrono l’assistenza per migliorare la qualità dei prodotti, facilitano scambi fra Paesi diversi e cercano nuovi sbocchi di mercato (locali e internazionali)

I vini

Con riferimento ai vini si riconoscono attualmente vini DOCG, DOC, IGT: la classificazione DOCG, così come la DOC, è stata ricompresa nella categoria comunitaria DOP.

La denominazione di origine controllata e garantita, nota con la sigla DOCG, è un marchio italiano che indica al consumatore l'origine geografica di un vino. Il nome della DOCG è indicato obbligatoriamente in etichetta e consiste o semplicemente nel nome geografico di una zona viticola; Le DOCG sono riservate ai vini già riconosciuti a denominazione di origine controllata (DOC) da almeno dieci anni che siano ritenuti di particolare pregio, in relazione alle caratteristiche qualitative intrinseche, rispetto alla media di quelle degli analoghi vini così classificati

La denominazione di origine controllata, nota con l'acronimo DOC, non è un vero e proprio marchio poiché comune ad una grossa varietà di prodotti, ma una denominazione utilizzata in enologia che certifica la zona di origine e delimitata della raccolta delle uve utilizzate per la produzione del prodotto sul quale è apposto il marchio;


Per ulteriori informazioni sui prodotti tipici regionali, sui prodotti DOC e IGT si consiglia di visitare; - il sito del Ministero delle Politiche Agricole.

- http://www.formaggio.it/dop-igp-stg/

- http://www.accademia5t.it/cosa-vuol-dire-pat-dop-igp-stg-de-co/